STORIA DELL'AERONAUTICA MILITARE ITALIANA 

     HOME      Aeronautica Militare       Aviazione Navale     Gallery     Nato    Aviazione Esercito      Croce Rossa    Aerotecnica     Portale Forze Armate 

In questa pubblicazione si vuole proporre un profilo storico dell'Aeronautica Militare Italiana dalle origini del volo sino ai giorni nostri in maniera semplice e schematica per rendere più piacevole e rapida la consultazione. La pubblicazione iniziata nel 2010 verrà periodicamente aggiornata. In realtà attraverso questa pubblicazione e le pubblicazioni ad essa collegata come quelle del Risorgimento, la Grande Guerra, L'Aviazione Navale .., viene proposto un percorso lungo la storia dell'Italia con l'approfondimento di alcune parti, aspetti a seconda delle necessità contingenti. Si è cercato di elaborare i fatti storici in maniera obbiettiva e coerente, giungendo a presentazioni anche inedite ed originali, basate sulle verità degli elementi in possesso. Le pubblicazioni vengono e verranno periodicamente riviste, aggiornate, ampliate ed eventualmente corrette.           (Aut. C.Convertino)

                                      ORIGINI          
                    DAL  1911  AL  1913
                   DAL  1914  AL  1918   
                   DAL  1919  AL  1939
                   DAL  1940  AL  1945     
  
                          DAL  1945  AL  2000        
            Le Imprese dei Piloti Italiani  
            I Piloti Italiani nelle Guerre 
         STORIA AVIAZIONE NAVALE 
                                        LA SECONDA GUERRA MONDIALE

  In fig. occupazione italiana dell'isola di Corfù.

L'INIZIO - Il 1 settembre 1939 la Germania nazista invase la Polonia dando origine alla seconda guerra mondiale. Il 3 settembre dichiarazione formale di guerra contro la Germania da parte di Gran Bretagna e Francia legate da un patto di alleanza con la Polonia. Il 17 settembre l’Unione Sovietica invase la Polonia orientale come stabilito dal Patto Molotov-Ribbentrop con la Germania. Ad ottobre la Polonia era già spartita tra sovietici e tedeschi.

IN ITALIA - Il 31 ottobre 1939 il Generale Francesco Pericolo divenne Capo di Stato Maggiore. Balbo morì il 28 giugno 1940 nei cieli di Tobruk mentre tornava da una missione di ricognizione in Egitto su un S.M.79 abbattuto dalla contraerea italiana per sbaglio. Balbo non era convinto sull’opportunità di entrare in guerra. L’Italia era rimasta neutrale, nel maggio del 1940 il Re cede a Mussolini il Comando delle Forze Armate; il 10 giugno del 1940 la dichiarazione di Guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. L’Aeronautica non era ancora pronta ma il Duce ritenne opportuno intervenire in un conflitto ritenuto praticamente già vinto. La Francia era già fuori gioco e la Gran Bretagna non era in grado di fermare la Germania con la quale avrebbe chiuso con un trattato.Gli Stati Uniti D’America avevano dichiarato la loro neutralità ed entrarono in guerra solo il 7 dicembre 1941 all’indomani dell’attacco giapponese a Pearl Harbor nel Pacifico. Le cose non andarono come pensava il Duce e la ritenuta “passeggiata” di una guerra lampo era solo il preludio alla più cruenta guerra mai combattuta prima: la Seconda Guerra Mondiale.

 

LA LUFTWAFFE - La Luftwaffe venne costituita nel 1923 in gran segreto malgrado il Trattato di Versailles che vietava alla Germania di avere un'aeronautica. L'Asso della 1° Guerra Mondiale e direttore della Luft Hansa Erhard Milch ebbe l'incarico di ricostruire l'aeronautica militare tedesca. Adottando diversi stratagemmi, affrontando le innumerevoli difficoltà, Milch riuscì nel suo compito soddisfacendo anche le immani richieste di Hitler salito al potere nel 1933. Nel 1935 fu ufficialmente annunciata la costituzione della Luftwaffe. Al comando della Luftwaffe fu messo un'altro Asso della 1° Guerra Mondiale, Hermann Goring. Incominciarono ad essere prodotti i primi Messerschmitt Bf.109 e gli Stuka Junkers Ju 87. La Germania nazista di Hitler si stava preparando alla guerra, alla grande rivincita. Al 1° settembre 1939 i nazisti arrivarono con un'aeronautica ed un'industria aeronautica imponente che doveva essere in grado di conseguire la supremazia aerea in Europa. Circa duemila aerei furono sufficienti per annientare l'aviazione polacca che poteva contare non più di 300/400 aerei efficienti inferiori a quelli tedeschi. Quella polacca fu una guerra lampo di 4 settimane. Seguì l'occupazione della Danimarca e Norvegia nell'aprile del 1940, mentre la Francia fu definitivamente piegata nel giugno 1940 dopo l'occupazione dei Paesi Bassi. Sul continente europeo la Luftwaffe eveva facilmente ottenuto la supremazia aerea ed aveva garantito l'appoggio aereo alle azioni dell'esercito con ricognizioni, bombardamenti strategici e fuoco a terra. Erano le prime evidenze della necessità dell'appoggio aereo nelle azioni di terra. La Luftwaffe fu la prima aviazione a realizzare con successo grandi manovre coordinate anche via radio con l'Esercito. L'Esercito tedesco nel 1940, oltre a poter contare al prezioso appoggio della Luftwaffe, era di fatto il più potente esercito al mondo potendo contare su una allora netta superiorità di mezzi corazzati, preparazione e dotazioni dei soldati, capacità di manovra.

Sui cieli britannici la Luftwaffe ebbe il primo smacco, non riuscendo mai ad ottenere la supremazia aerea, per cui i nazisti dovettero rinunciare alla invasione dell'Inghilterra.

 

                                                          L'EPOPEA DELLA  R.A.F.

I britannici sapevano da sempre che ci sarebbe stata la guerra contro la Germania nazista, era solo una questione di tempo. Si erano quindi preparati alla difesa aerea dell'Isola, memori dell'esperienza già fatta nella Grande Guerra . La Francia era stata travolta dall'esercito tedesco e con l'ingresso nel conflitto dell'Italia, anch'esso previsto con una certa precisione dei tempi, il primo ministro britannico Winston Churchill, giunse a pronunciare alla Camera dei Comune il 18 giugno 1940 il famoso discorso :  ".....Ritengo che la Battaglia D'Inghilterra stia per cominciare. Da questa battaglia dipende la sopravivenza della civiltà cristiana.....Presto l'intera furia e potenza del nemico saranno lanciate contro di noi .....comportiamoci in modo che se l'Impero Britannico ed il Commonwealth dureranno mille anni gli uomini possano dire anche allora : questa è stata la loro ora più bella ". Per i britannici il periodo tra giugno e novembre del 1940 fu il più difficile ma anche il più epico. Dopo vari scontri tra la RAF e la Luftwaffe sul Canale della Manica, il 13 agosto iniziò la preannunciata Battaglia d'Inghilterra con gruppi tedeschi di bombardieri scortati da caccia per colpire preferibilmente stazioni radar, aeroporti, industrie. I caccia inglesi furono in grado di opporre una difesa adeguata con i suoi Hurricane, lanciati preferibilmente contro i bombardieri Heinkel He-111, Junkers Ju-88 detto "Stuka", e Dornier; mentre i più veloci e manovrabili Spitfire contro i caccia tedeschi Messerschmitt 109 e 110. La difesa aerea britannica era stata pianificata al meglio con l'identificazione aerei a mezzo radar e a vista, comunicate lungo la rete telefonica;  un centro di elaborazioni centrale che comunicavano ai 4 Fighter Group nel quale era stato suddiviso il territorio, che coordinavano e dosavano il numero dei caccia da inviare in una data zona operativa contro la Luftwaffe. Gli scontri ed i bombardamenti divennero numerosi e quotidiani. Lo Spitfire in particolare era superiore nella manovrabilità e quindi nei duelli ravvicinati aveva la meglio, potendo ad esempio virare più stretto per mettersi in coda al nemico. I Messerschmitt erano pericolosi quando giungevano in picchiata ed in superiorità numerica. Inoltre i Messerschmitt avevano in generale una potenza di fuoco superiore ma dovevano prima attraversare la Manica per compiere la missione. Per cui il Bf.109 era più agile ma con un'autonomia minore, mentre il Bf.110 meno agile ma con buona autonomia. Entrambi risultarono inferiori agli Spitfire che decollavano velocemente e si trovavano già in zona operativa e non necessitavano di lunghe autonomie.

       

La priorità dei caccia britannici era quella di abbattere più bombardieri possibili. La formazione classica di attacco diurno della Luftwaffe era con i bombardieri giù a fungere da esca ed i caccia in quota in gruppi di quattro per attaccare in picchiata i caccia inglesi che salivano in gruppi di tre a V. La capacità di fuoco superiore dei bombardieri non poteva compensare la loro vulnerabilità ai caccia inglesi e ben presto la Luftwaffe dovette cambiare le strategie di attacco affiancando ai bombardieri subito dei caccia. e si incominciarono a preferire le operazioni notturne. L'industria aeronautica britannica fece grandissimi sforzi. I tedeschi volevano la supremazia aerea per poter invadere la Gran Bretagna o almeno costringerla a chiedere un armistizio. Morirono tanti piloti britannici e dovettero mandare dei ragazzi alle prime armi sui caccia. Nella RAF volavano anche piloti del Commonwealth e dell'Europa occupata : francesi, polacchi, cechi, canadesi, americani, sudafricani, belgi, neozelandesi, australiani. Molti piloti furono abbattuti più volte in quanto si erano salvati grazie al paracadute e non aveva importanza il salvare l'aereo come avveniva in passato. Era meglio e più semplice fare un nuovo aereo piuttosto che rimettere a posto uno malconcio. Il 15 settembre la Luftwaffe attaccò con due ondate di quasi 500 aerei. La RAF diede battaglia abbattendo circa 60 aerei e perdendone circa 30. Altro attacco in massa il 27 settembre con esiti simili. Con l'arrivo del maltempo autunnale ad ottobre i tedeschi rinunciarono alla supremazia area e optarono per bombardamenti notturni alle città britanniche. Questi bombardamenti fecero molte vittime tra i civili ma non piegarono il morale dei britannici : il peggio era passato. Nella Battaglia d'Inghilterra, la RAF era riuscita ad abbattere circa 1900 aerei con la morte di 2700 tedeschi, di contro aveva perso circa 850 aerei e 545 vittime. Winston Churchill riguardo i piloti della RAF giunse a dire nel settembre 1940 : " Mai in un conflitto così tanti dovettero tanto a cosi pochi".

La Battaglia D'Inghilterra rappresenta il più grande e lungo scontro aereo della storia, il valore espresso fu notevole da parte dei contendenti, ma una particolare ammirazione sorge spontanea per tutti i piloti della RAF, e per  "quei ragazzi"   che combatterono sino all'ultimo pilota e aereo per difendere la Patria e quella libertà seriamente minacciata in Europa dal nazismo.

 

L'ITALIA IN GUERRA - L'Italia disponeva di circa 3300 aerei distribuiti in 25 stormi da bombardamento 6 da caccia e 1 d’assalto, 37 squadriglie da osservazione aerea per l’Esercito e 17 da ricognizione per la Marina. Ma solo 1700 pronti per il conflitto di cui una parte sparsi in Albania, Libia e l’Egeo. Inoltre nell’Africa Orientale si disponevano di 348 aerei, 190 efficienti, in 23 squadriglie da bombardamento, 4 da caccia, 1 da ricognizione e un nucleo trasporti. Malgrado i successi maturati nelle colonie e nella guerra civile di Spagna dove però erano modeste le aviazioni antagoniste, gli aerei italiani si rivelarono da li a poco superati. Gli aerei italiani più moderni erano i bombardieri S.79, Br.20, Cant.Z506, ed i caccia Mc.200, G.50 e Cr.42. L’industria italiana fece del suo meglio rifornendo lungo tutto il conflitto circa 6500 aerei, cercando di colmare il ritardo accumulato. Le risorse italiane erano limitate e gli scenari di guerra vari e diversificati. Dall’Africa alla Russia , oltre le Alpi in Francia per un breve periodo, sui Balcani in Jugoslavia e in Grecia, sui mari, lungo le coste e sulla Manica col corpo aereo dislocato in Belgio.

                                  Sm.79

Le prime azioni furono sul fronte francese il 13 giugno con dei bombardamenti su Tolone con dei Br.20 e CR.42, ma la Francia pochi giorni dopo capitolò il 22 giugno.

 

Macchi Mc.202

Fiat  Br.20

Subito dopo avvennero in Africa settentrionale dei duri scontri con i britannici riportando ingenti perdite. Gli aerei inglesi erano superiori e solo con l’arrivo degli Mc.200 e i Fiat G.50 si potè contrastarli. Tra il 23 ottobre e il 5 novembre 1942 ci fu un duro scontrro tra le forze di terra a El Alamein nel quale i britannici ebbero la meglio sugli italo-tedeschi e che segnò la perdita dell'Africa per l'Italia e a dire della maggior parte degli strateghi anche della guerra. Questo perchè per gli Alleati sarebbe risultato molto semplice invadere l'Italia dall'Africa, cosa che sarebbe avvenuta in Sicilia. Le forze dell'Asse si arresero in Tunisia nel maggio del 1943.

A settembre del 1940, per opportunità fu spedito un Corpo Aereo Italiano in Belgio con circa 80 bombardieri Fiat Br.20 e circa 30 caccia. I bombardieri non erano provvisti di sistemi antighiaccio e i caccia avevano una quota massima raggiungibile, una velocità e potenza di fuoco inferiore agli Spitfire inglesi. Nell’aprile del 1941 il corpo fu richiamato in Italia.

In Grecia le operazioni iniziarono a dicembre del 1940 e furono difficoltose sempre per la superiorità tecnica aerea inglese, il territorio particolare e la resistenza greca.

Il 13 aprile 1941 fu firmato a Mosca il Patto di non reciproca aggressione. Il 22 giugno 1941 la Germania attaccò in massa con diverse armate l'Unione Sovietica che non riuscirono a piegare definitivamente i russi prima dell'arrivo del locale inverno che toccava anche i -40 gradi. La Germania aveva sbagliato i calcoli, sarebbero state necessarie: maggiori forze in campo, maggiore rapidità e tempo a disposizione prima dell'inverno. L’Aeronautica italiana partecipò con un contingente costituito  dagli Mc.200, S.81, Ca.133, Ca.313 ed in seguito con i caccia Mc.202 e i bombardieri Br.20. L'attacco tedesco all'Unione Sovietica era avvenuto senza che fossero stati consultati gli italiani. L’inverno russo immobilizzò tutti gli aeroplani fino a quando i tecnici idearono sistemi di riscaldamento per motori. A luglio 1942 le Forze dell'Asse, prevalentemente tedesche con alcuni reparti italiani, rumeni e ungheresi avanzarono sino al Volga e al Don verso Stalingrado. Nel gennaio 1943 i reparti aerei italiani furono richiamati in Italia. Nel febbraio 1943 avvenne la disfatta della 6°Armata tedesca rimasta circondata a Stalingrado, e la sconfitta completa di tutte le forze dell'Asse operanti in zona. Nella ritirata morirono 40.000 italiani e 50.000 finirono prigionieri. Era l'inizio della controffensiva sovietica, che dopo la vittoria della battaglia di Stalingrado, in un lento crescendo, portò l'Armata Rossa sino a Berlino. Mussolini incominciò a comprendere nei primi mesi del 1942 che probabilmente si sarebbe persa la guerra; da quei giorni il Duce non fu più lo stesso.

               Fiat G.55

L’industria riuscì a produrre i nuovi Mc.205, i Re.2005 e i G.55 che erano finalmente competitivi ma il loro ingresso all’inizio del 1943 risultò tardivo.

 

  

   Macchi Mc.202

 

 

  Cr.42 C.A.I. Belgio

 La Germania mise a punto le V1, dette bombe volanti, e le V2, veri e propi antesignani dei missili attuali, entrambi a propulsione a razzo. I nazisti produssero circa 9000 V2 e circa 1500 raggiunsero il suolo britannico provocando migliaia di morti civili. Inoltre furono i primi a realizzare un aereo a reazione, l'Heinkel He-178 che volò il 27 agosto del 1939. Mentre nel luglio 1944 comparvero i primi caccia a reazione Messerschmitt Me-262A a conflitto ormai segnato. Rimasero dei prototipi i primi aerei a razzo al mondo: gli Me-163 Komet.

Anche l'Italia aveva degli studi in corso prima della guerra sulla propulsione a reazione e realizzarono il Campini Caproni (secondo aereo a reazione a volare del mondo) che volò nel 1940 e 1941.

Gli Alleati sbarcarono in Sicilia il 10 luglio 1943 conquistandola rapidamente. Hitler si incontra con Mussolini il 19 luglio nei pressi di Belluno; irato accusa subito gli italiani di non combattere, di essere arrendevoli. Mussolini pur volendolo non chiese di sciogliere l'alleanza. Contemporaneamente il 19 luglio fu bombardato il quartiere di San Lorenzo a Roma lasciando circa ottocento morti civili tra le macerie. Nella notte tra il 24 e il 25 luglio il Gran Consiglio Fascista si riunisce a Palazzo Venezia ; Dino Grandi chiede a Mussolini di rimettere al Re il comando delle Forzwe Armate. Il Re già a giugno aveva prospettato a Mussolini questa necessità. Enilio De Bono e Cesare Maria De Vecchi accusarono il Duce di aver trascinato l'Italia nel baratro, al fianco degli odiati alleati tedeschi, senza avere le armi necessarie. Dopo diverse polemiche fu messa a votazione la proposta di sfiducia di Grandi : 18 voti favorevoli, 8 contrari ed un astenuto. Mussolini scioglie la seduta verso le 2,30 di notte del 25 luglio affermando "avete provocato la crisi del regime". Nel pomeriggio del 25 luglio Mussolini si reca a Villa Savoia in Via Salaria dal Re che aveva preso atto della nuova situazione e provveduto a destituirlo e sostituirlo col Maresciallo Pietro Badoglio. All'uscita della Villa Musolini fu subito fermato dai Carabinieri  e portato via su di un'autobulanza della Croce Rossa. Il partito fascista fu sciolto ponendo così fine al fascismo. Il 3 settembre 1943 fu firmato l’armistizio a Cassibile vicino Enna e reso pubblico l’8 settembre per radio. Il Re, la famiglia reale ed il nuovo governo si trasferirono a Brindisi. Mussolini agli arresti fu trasferito a Ponza, poi il 27 luglio alla Maddalena in Sardegna ed infine il 28 agosto a Campo Imperatore sul Gran Sasso dove fu liberato il 12 settembre da un comando di paracadutisti tedeschi e trasferito in volo in Germania. Il 17 settembre Mussolini annunciò via Radio Monaco la costituzione della Repubblica Sociale Italiana (RSI).

UNA INTERPRETAZIONE STORICA - Questi accadimenti appena citati sono quelli che si chiamano i fatti storici, mentre la loro interpretazione costituiscono una delle zone oscure della storia italiana. Anche elementi come lettere o trascrizioni di telefonate e persino testimonianze, sono da considerare con le dovute cautele specie quando chi parla al telefono sa perfettamente di essere ascoltato da "qualcuno". Gli Alleati avevano già stabilito di non accettare alcuna resa da parte dei fascisti e/o nazisti se non quella incondizionata. Era ovvio che il Re dovesse liberarsi del Duce e del governo fascista prima di concludere le trattative di resa, affinchè l'Italia possa essere vista dagli Alleati in maniera diversa, aggirando il vincolo della resa incondizionata. Avvenne così l'arresto del Duce e lo scioglimento del fascio. Mussolini arrestato fu sballottato sino al Gran Sasso quasi come si volesse semplificare il compito ai nazisti di liberarlo con una semplice azione militare. La nascita della Repubblica Sociale, una repubblica fantoccio dei nazisti, era stata già pianificata per l'Italia settentrionale perchè andava incontro all'esigenze dei nazisti di non impiegare troppe divisioni in Italia ; e le esigenze italiane di non essere schiacciati dall'impeto rabbioso dei nazisti. Il Re doveva ripiegare a sud nella zona sotto controllo Alleato perchè se fosse rimasto a Roma sarebbe stato arrestato insieme a tutta la famiglia reale, dopo violentissimi scontri a Roma e dintorni, e subito deportato in Germania. Questo avrebbe comportato uno scontro sul suolo italiano dalle conseguenze rovinose in termini di morti e distruzioni. Certamente tutti gli storici sono d'accordo sul fatto che la resa italiana è stata gestita malissimo dalla diplomazia italiana. Inoltre l'accusa che il Re fosse "fuggito" dopo la resa abbandonando tutto e tutti, è completamente priva di fondamento : con la famiglia reale deportata in Germania sarebbe stato un disastro per l'Italia.

LA GUERRA CONTINUA - Alla resa italiana seguì un grande sbandamento di tutte le Forze Armate Italiane. Una parte delle Forze Armate aderì nell’Italia settentrionale alla Repubblica Sociale Italiana sotto la guida di Mussolini con una sua Aeronautica ; altri aderirono a sud con il Gen.Badoglio ed il Re con la Regia Aeronautica affianco gli Alleati ; altri si unirono alla resistenza ; altri si dispersero in un clima di totale confusione, disfatta e timore di essere catturati e deportati dai nazisti, cosa che avvenne per oltre 600 mila soldati. Gran parte dell’Italia rimaneva alla mercé dei nazisti mal disposti nei suoi confronti. Il 13 ottobre 1943 la formale dichiarazione di guerra del Governo italiano alla Germania. Purtroppo sull'Italia sotto il controllo nazista aumentarono gli inevitabili bombardamenti da parte degli Alleati. Si decise di comune accordo con gli Alleati di impiegare prevalentemente l’Aeronautica Italiana sui Balcani al fianco dei Balkan Air Forze contro i nazisti evitando gli eventuali scontri in patria con gli ex compagni dell’aviazione repubblicana. Furono assegnati ai reparti italiani i caccia Bell Aircobra P-39 e Spitfire, e i bombardieri M.187 Baltimore.

 

Illustrazione di Beltrame

 

 

Reggiani RE 2000 catapultato dalla Vittorio  Veneto

 

 

 

Sm.89

Nel D-Day del 6 giugno 1944 riuscì l'imponente sbarco sulle spiagge della Normandia in Francia delle forze angloamericane "Operazione Overlord";  mentre ad oriente l'Armata Rossa avanzava lentamente. La Germania si ritrovò minacciata ad oriente e occidente, con la supremazia aerea persa anche sui cieli europei. I bombardieri Alleati effettuarono un bombardamento pesante e continuo con la distruzione di obbiettivi di interesse militare come aeroporti, industrie,ed intere città come Amburgo. Su Amburgo nel giro di due giorni furono sganciate oltre 2326 tonnelate di bombe esplosive ed incendiarie con la morte di 40000 civili che erano rimasti in città. Incominciò a scarseggiare anche la benzina ai nazisti : non c'era più alcuna possibilità di resistere, era ormai evidente la disfatta. 

Nell'Italia sotto i nazifascisti avvennero tanti crimini contro la gente sospettata, non gradita, scomoda o perchè era semplicemente di religione ebraica. Contemporaneamente avvennero tanti episodi di solidarietà umana. La Resistenza diede un contributo importante alla liberazione perchè era riuscita a convogliare gente di diversa fede politica : ex militari, gente religiosa, ragazzi, tutti coloro che erano contro i nazisti e i fascisti e volevano fare qualcosa di concreto. Al finire della guerra si registrarono degli eccessi di violenza che degenerarono in linciaggi brutali da parte di alcuni partigiani nei confronti dei fascisti o ritenuti tali . Gli americani entrarono a Roma il 4 giugno 1944. Dopo l'armistizio del 1943 erano già incominciati i massacri delle foibe nell'Istria, Venezia Giulia e Dalmazia. Oltre 15 mila civili italiani o di origine italiana furono assassinati brutalmente, gettati in fossati o in cavità carsiche caratteristiche chiamate foibe. Ci fu così un esodo di massa delle popolazioni italiane minacciate di quelle zone. Trieste fu occupata dalle forze jugoslave. (Il regime fascista aveva cercato di italianizzare le terre occupate nei Balcani e furono commesse anche delle azioni molto discutibili. Il comportamento sbagliato o criminale di alcuni fascisti fu preso a pretesto per le Foibe.) Il 25 aprile 1945 vengono liberate Milano e Torino e con loro il resto dell'Italia. Il 27 aprile venne arrestato Mussolini a Musso dai partigiani e fucilato con la sua compagna Clara Petacci la mattina del 28 a Giulino di Mezzegra in provincia di Como. A piazzale Loreto a Milano furono esposti i due cadaveri insieme ad altri di alcuni gerarchi fascisti.

Dal punto di vista strettamente militare Mussolini compì molti errori. Aveva ricevuto il comando delle Forze Armate dal Re poco prima della dichiarazione di guerra. Il Duce condusse le operazioni belliche tenendo conto unicamente degli aspetti strategici e trascurando quelli militari, confidando in una presunta guerra alle ultime fasi : ma non fu così. Per portare a termine tutte le azioni avviate, l'Italia sarebbe dovuta essere una super potenza militare. In questo gioco d'azzardo Mussolini perse trascinando l'Italia alla sua rovina, meritandosi l'appellativo di "stratega delle illusioni".

 

All'Altare Della Patria in Roma, il 27 gennaio 2005, alla presenza del Presidente Della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, venne apposta la targa mostrata a destra in ricordo alla Resistenza dei Militari Internati Italiani.

" A ricordo dei 650.000 Militari Italiani catturati dopo l'8 settembre 1943 e detenuti nei lager fino alla fine della guerra nonostante le minacce e le lusinghe non si piegarono rimanendo fedeli al giuramento alla Patria, 60.000 di loro non tornarono "

LA FINE DELLA GUERRA - L’8 maggio 1945 la Germania firmava la resa incondizionata ponendo fine in Europa alla guerra.

Il 2 settembre si arrese il Giappone dopo i primi bombardamenti atomici della storia che rasero al suolo Nagasaki e Hiroshima. Tra il 1944 ed il 1945 il Giappone fu pesantemente bombardato, con la capitale Tokyo ridotta ormai in macerie fumanti ed una lista di vittime che raggiunse quasi 200 mila morti. La Seconda Guerra Mondiale era finita.

Se nella Grande Guerra ci fu l'affermazione degli aerei da caccia, nella seconda Guerra Mondiale divennero protagonisti i bombardieri che riuscirono a piegare la Germania nazista ma che procurarono tanti morti tra i civili; mai come prima. La componente aerea fu determinante anche nella guerra navale e comparve la missilistica. Oltre ai mezzi si erano evoluti anche il potenziale distruttivo delle armi giungendo alla bomba atomica.

Nella Seconda Guerra mondiale vi fu anche la definitiva affermazione dell'importaza dei servizi segreti che giocarono un ruolo fondamentale nella dinamica e nell'esito del conflitto.

Dopo la felicità per la conclusione della guerra l’opinione pubblica incredula venne a conoscenza delle atrocità commesse nei lager nazisti che furono documentate con foto, filmati, testimonianze varie dei superstiti e soccorritori prontamente raccolte dagli Alleati. Il primo campo di sterminio ad essere liberato fu Auschwitz il 27 gennaio 1945 dalle truppe sovietiche. Anche i russi dell'Armata Rossa furono importanti testimoni. Risultano sterminati circa 6 milioni di ebrei e molti milioni tra oppositori al nazismo, zingari, serbi, polacchi, persone di altra religione, delinquenti e persone definite antisociali ( vagabondi, mendicanti, omosessuali, ambulanti, diversamente abili, ...).

Questa follia umana non ha niente a che fare con le vicende belliche ma è dovere dei narratori storici rimarcarle affinchè non si ripetano. Gli storici dovrebbero limitarsi a raccontare gli avvenimenti senza esprimere giudizi, ma in questo caso non si può rimanere impassibili a tanto disgusto, orrore.  

L'Italia sorta nel 1861 aveva vissuto in questi anni di guerra e di primo dopoguerra i momenti più tristi della sua storia. Bisogna aspettare il Trattato di Osimo del 10 novembre 1975 per riavere definitivamente Trieste italiana, mentre la zona B della Dalmazia diveniva definitivamente jugoslava.

 Le perdite in vite umane per l’Aeronautica fu notevole con circa 12750 aviatori morti e circa 5500 feriti. Sebbene la guerra fu persa, il valore espresso dagli aviatori in situazioni così avverse fu grande. Lo testimoniano le 166 Medaglie d’Oro al Valor Militare e la seconda Medaglia d’Oro alla Bandiera dell’Aeronautica. 

                            Mc.205

 

 

                     Caproni Ca.311



    HOME       Aeronautica Militare      Aviazione Navale     Gallery    Nato     Aviazione Esercito      Croce Rossa     Aerotecnica     Portale Forze Armate 

                                                                               PROPRIETÀ ARTISTICA E LETTERARIA RISERVATA